Rivoluzione culturale

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Una rivoluzione culturale

& intellettuale necessario

Il SEC è pronto a fare la sua “rivoluzione„ ?
da parte di Dominique LEROY

In qualsiasi ordine di cose, di luoghi e di ambienti, appare con evidenza che si vive la fine dell’evoluzione di crisi multidimensionali. La società globale è in stato di disordine tettonico.

1 – alcune logiche che conducono a cambiamenti principali :

a) la globalizzazione che porta contraddizioni aumentate se non è uno aporie generale. Prenderò come esempio due afflizioni asimmetriche : del quotato delle nazioni ricche, una forma “di fine della storia„ con la generalizzazione di una cultura di massa universalmente identica e completamente anonima ; di fronte a ciò, la miseria del mondo, la guerra e la fame vissute come pesti perpetue.

b) una financiarisation “senza rive„ dove il finanziere predomina l’economico come non è mai stato, e dove le esigenze del capitale determinano i limiti della produzione e dell’interesse pubblico. Si è già vista situazione simile prima e durante la grande crisi del 1930, ma a scala inferiore.

c) infine, le rivoluzioni informative e communicationnelles che costituiscono un vettore cardinale di cambiamento. Esempi : “Internet e la trasformazione del modello sociale europeo„ o “i cambiamenti multidimensionali del mondo “delle organizzazioni„„.

Conclusione : per osservare il salto civilisationnel in gestazione avanzata, occorre oltrepassare l’analisi sistemica che è incapace di spiegare perché riformare le strutture non basta più.

2 – il passato del SEC e la sua opera

a) Funzionamento e sviluppo del SEC

– Il SEC in sviluppo (e-mail MCB 2008) : “La politica della cultura è questo strumento che indica – oltre alla politica ai sensi ordinaria – i grandi obiettivi da perseguire per vivere meglio, che ha il senso del mercato della storia. Ciò che cambia e deve essere sempre nuovamente aggiornato, sono gli obiettivi prioritari della politica di cultura. Ciò suppone un’analisi continua dei tempi che viviamo, movimenti predominando l’attualità„.

– Il SEC in funzionamento : mi riferirò “alle parole chiave„ che caratterizzano il SEC secondo H. Bartoli (in comprendere “nell’Europa, la cultura e la pace) : “dialogo„ ; “uomo di cultura„ ; “civilizzazione dell’universale„… e “azione„. Quest’ultimo termine era relativizzato da U. Campagnolo : “il SEC non è un tipo “di giudice superiore„ alle sentenze del quale dovrebbero piegarsi gli spiriti„ ; ciascuno resta libero di determinare la sua posizione ed il SEC non deve pronunciarsi come tale ! il SEC non prende decisioni politiche al posto delle persone stesse : è un luogo di dibattito, di delucidazione dei problemi del nostro tempo…

b) l’opera del SEC costituisce “un capitale culturale„ accumulato, deve diventare una leva intellettuale per il futuro :

– un patrimonio (i suoi archivi, la rivista comprendere, le attività di Venezia e dei centri nazionali) a re/valoriser

– un lungo dialogo : “ad ogni sessione plenaria, ci interroghiamo sulle questioni dominanti dell’oggi, per dedurre gli obiettivi prioritari del PC„ (MCB 2008)

c) Esistono tuttavia limiti a questo sviluppo che sono dovuti a :

– il verticalité delle strutture organizzative del SEC

– allo sviluppo suddiviso in compartimenti dei centri nazionali ; occorrerà anche trarre lezioni dall’esperienza di bollettino d’informazione NL.

– all’inanità dei mezzi finanziari, che sia al centro o in periferia.

Si può prendere in considerazione, per concludere, che il SEC ha una vita associativa concentrata sugli eventi – rari – soltanto sono l’AG ed i consigli esecutivi !

3 – alcune illuminazione sulla crisi principale della civilizzazione occidentale e dell’Europa

a) Ci si deve interrogare sul futuro dubbioso della nostra “civilizzazione intellettuale„. Per ciò, io scelti due momenti-perno :

– “In Fedro„, Platone condanna la scrittura che, “lungi dall’essere un rimedio alla dimenticanza, il prodotto ne fa perché lo discorrono scritto genera un’incuranza in relazione a ciò che è detto. Gli scritti diffondono un pensiero morto… Lo scritto ha soltanto l’aspetto della vita„.

– Ed al giorno d’oggi, dei cambiamenti nella diffusione delle conoscenze annunciano a termine la fine di una lunga parentesi : “Come le abbazie al tempo di Gutenberg, le università nella loro forma attuale scompariranno„ (Gilles babinet, responsabile digitale per la Francia alla Commissione europea) ; “l’insegnamento passerà dall’aula magna ai corsi in linea„ ?

b) rispetto alla ricerca, è sempre più difficile piazzarsi :

C’è da un lato il corte-termisme dove il tempo dei progetti e degli anticipi è determinato dall’Internet o la borsa dei valori, e dell’altro quotato “il lunghezza-termisme„ che si trova in troppi lavori, tesi o articoli che evitano la pertinenza del tempo reale. Il punto di vista di Sirius condotto in alcuni casi ad un’analisi troppo risolutamente girata verso il passato.

c) Gli effetti delle tecnologie nuove non sono immediatamente décryptables

– Così, il computer déconstruit lo scritto, anche con una semplice videoscrittura.

– Le tavolette elettroniche trasformano l’atto di lettura

– La smartphone, il suo di quotato, non costituisce un nuovo oppio ?

– Infine, la trasmissione della conoscenza con le nuove tecnologie educative (TICE) è poco leggibile. Con le MOOC (Massive Open si Line Courses), la conoscenza è disumanizzata e nomadisé.

Concludiamo : se il futuro appartiene meno agli spiriti razionali ciò che agli immaginativi, l’intellettuale abbandonerà il suo posto societario “al creativo„, sé stesso più o meno il legato al mercato ?

4 – una rivoluzione intellettuale ed etica può costituire un programma per il SEC ?

“L’aria del tempo„ non va in un’altra direzione quando si constata, nelle società moderne, che “il culto dell’intrattenimento condanna la cultura„ (il mondo, 23/08/13). Alcuni prevedono d’altra parte “di inventare una cyberdémocratie per accompagnare la civilizzazione del digitale„ allora che l’ego degli individui è inasperto e che ““la persona„ est morta„.

Alcune questioni (e raccomandazioni) che pongo :

a) il divenire dell’Europa ?

Passando dalla Comunità all’Unione, l’Europa non ha fatto una proiezione illusoria ? Nella misura in cui il concetto di Comunità conserva tutta la sua forza, il futuro non è di oltrepassare la Comunità-unione del 1993 con una comunione… che rimane da definire ?

b) Occorre interrogarsi allora sulla prospettiva a lungo termine di un secondo Rinascimento. Come lo ha scritto Henri Bartoli, “quando una civilizzazione non si riconosce nella sua cultura, la questione si pone intensamente del superamento del conflitto, di un’intelligenza nuova dei valori e della creazione nuovi valori„

c) Occorre riconsiderare il metodo “della politica della cultura„ :

– Con la velocità dell’informazione, della riflessione e della decisione, il SEC non deve lavarsi di qualsiasi sospetto “di lunghezza-termisme„ ?

– Ci si può interrogare su ciò che era il SEC 20 anni fa e ciò che potrebbe diventare tra 20 anni.

d) Occorre soprattutto riconsiderare l’organizzazione del SEC :

– decentrare l’azione e sviluppare una cooperazione di collaborazione tra centri nazionali.

– “Linked in„ potrebbe aiutare alla costruzione di una rete sociale specifica ed adeguata

– Crowdfunding o “finanziamento partecipe„ potrebbero portare il nervo della guerra che manca al SEC

Conclusione : riforma o rivoluzione nel SEC ? Occorre trovare una necessità al SEC, come nel 1950, e che la volontà sia presente all’appuntamento !

Riserva quanto ““al Webish„ ma perish„ : quale interesse y-a a dovere passare ore e giorni sul web ?

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