Verbale – febbraio 2014

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PROCESSO VERBALE DI RIUNIONE

Riunione dell’ufficio allargato del centro francese della società europea di cultura alla sede dell’associazione l’8 febbraio 2014

Presenti : Claude BRULANT, Michèle FAVREAU, Ninou GARABAGHI, Pierre GRAPIN, Dominique LEROY, Suzy la SIDANER, Jacqueline e Michel POTIER, Madeleine QUERCY, Martine e Pierre VORMUS

Assenti-assente : Christine BALD, François de SIEYES, René LUNEAU,

Le questioni seguenti sono affrontate :

1 – luogo di riunione delle conferenze

Dominique LEROY riassume la situazione, cioè l’assenza di risposta del Presidente di Parigi I alle sue due lettere successive relative alla prenotazione della sala del Consiglio. Indirettamente, ha appreso con il suo segretariato che la disposizione di questa sala gli era ritirata… Cosa fare prima di essere in grado di parlare completo della situazione, passato compreso ?

D. LEROY precisa che essendo stato studiando di Parigi 1 del 1961 fino al suo dottorato di Stato, caricato di TD nel 1969-70, infine membro del seminario d’economia dello Travail/METIS dal 1972 al 1993, è nel 2002 che si vede proporre da parte di Henri BARTOLI, professore ed uno dei fondatori di Parigi 1, di succedergli alla testa del centro francese del SEC. Si ribella contro “una decisione„ che mette nel pericolo il futuro del centro francese, Michèle FAVREAU propone di utilizzare della sua funzione di decana della facoltà d’economia, di diritto e di gestione dell’università di Angers per informarsi. D. LEROY aveva già chiesto a Pierre GRAPIN di utilizzare delle sue introduzioni presso il centro d’economia di Sorbona quérir di eventuali informazioni.

Quale è la procedura attuale di prenotazione delle sale, se ne è una, a Parigi I ? Occorre giustificare di un programma annuale beneficiare di una sala ? D. LEROY ricorda che mai durante la presidenza di Henri BARTOLI e da allora non è stato possibile prevedere un programma annuale, il centro francese organizzando conferenza dopo conferenza secondo le occasioni e le disponibilità di conferenzieri necessariamente disinteressati. In subordine, C. BOLLENTE propone una sala, disponibile gratuitamente ma soltanto in settimana, dell’Ufficio del Parlamento europeo a Parigi. Altri membri suggeriscono una sala al convento dei domenicani che Henri BARTOLI frequentasse regolarmente.

2 – la frequenza del centro francese del SEC.

Come rimediare all’assenza drastica e costante di frequenza delle conferenze ? Questa situazione comporta la necessità di rivedere completamente i metodi di lavoro del centro ?

3 – il website del centro

C. BOLLENTE ricorda come, tramite il sig. FAVREAU, il sito Secfrance.fr è stato costruito ed indica rapidamente le esigenze attuali di gestione del sito per renderlo vivo ed interattivo. Dominique LEROY reputa inadeguato aprire il sito al pubblico fino a quando la sua gestione non sarà garantita con sufficientemente tecnicità e regolarità.

4 – la dimensione internazionale del SEC

a) Il SEC internazionale a Venezia.

D. LEROY rinvia all’ultima lettera circolare di Cosima CAMPAGNOLO. P. UNCINO si stupisce di poco contenuto e dell’insufficienza delle iniziative del centro internazionale allora che dovrebbe essere possibile trovare nell’ambito delle università italiane risorse intellettuali che potrebbero implicarsi nell’opera del SEC.

L’esperienza passata del SEC ed il valore dei suoi concetti fondatori rimangono completamente validi e chiamano soltanto una rivitalizzazione, un’attualizzazione (intorno ad esempio di orientamenti come la ricerca di un’etica della pace, del non violenza, per citare soltanto quest’esempi, senza parlare del concetto di politica della cultura che rimane sempre d’attualità).

D’altra parte la tuta probabile, secondo la lettera di C. CAMPAGNOLO, dopo due anni d’interruzione, di Summer School a settembre prossimo è salutata con favore.

b) La cooperazione tra i centri olandesi e francesi è evocata.

Il funzionamento del centro olandese gira attorno ad un nocciolo duro di una decina di membri che lavorano regolarmente su un tema dato (il male, l’anno scorso). Completa la redazione di un manifesto in previsione delle elezioni europee del maggio. La questione si pone della prosecuzione di questa cooperazione e dell’opportunità di ispirarsi al centro olandese e ai suoi metodi di lavoro.

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